Secondo un umorista, molti di noi passano la vita senza sapere quello che vogliono, ma sentendosi tremendamente certi che “quello non c'è”. La maggior parte delle persone che vive nel mondo occidentale è polarizzata su un livello di coscienza caratterizzato da tentativi di raggiungere sicurezza, denaro, potere, posizione sociale. Questa lotta incessante porta a una vita costellata da sentimenti negativi come il risentimento, la frustrazione, la collera, l'ansia, l'ostilità, la gelosia, il dubbio, la paura. La convinzione pessimistica che all'uomo non sia dato di essere felice è piuttosto diffusa e generalmente associata alla tendenza ad attribuire agli altri e alle circostanze esterne le cause della nostra infelicità. La possibilità di una vita felice, serena, piena d'amore, saggia ed efficiente potrebbe, invece concretizzarsi se ci si rendesse conto dell'assoluta inutilità di tutti i tentativi fatti per riordinare, cambiare il mondo e le persone attorno a noi, per adattarli ai nostri desideri. Basterebbe semplicemente riordinare le nostre reazioni personali alle situazioni della vita, e questo può avvenire se siamo disposti a fare uno sforzo di volontà per trasformare il nostro livello di coscienza. Pensiamo all'essere umano come un grattacielo di cento piani e alla coscienza, l'IO osservatore, come all'ascensore, che può salire o scendere (la volontà è la persona che preme il pulsante). Quello che si vedrà guardando fuori da ogni piano sarà sempre autentico, reale, ma comunque diverso, a seconda del piano da cui si guarda. Una cosa però è da riconoscere: che non si potrà mai vedere dal primo piano ciò che si può vedere dal ventesimo. Per vedere più ampiamente, quindi, non c'è che una soluzione, salire, cioè scegliere di vivere a un livello di coscienza superiore, quello spirituale. Questa analogia è molto utile per capire come l'essere umano sia un essere multidimensionale che vive simultaneamente su vari livelli, o piani di coscienza su cui ognuno di noi tende a sintonizzarsi spontaneamente, anche se con differente intensità: quello fisico, sensoriale, che ci mette in comunicazione con l'universo fisico, quello emotivo e quello mentale. Il livello di coscienza spirituale, la coscienza della nostra dimensione spirituale e dell'aspetto spirituale dell'universo è il primo passo verso la via della saggezza. Diversamente dagli altri piani, quello spirituale può anche non manifestarsi spontaneamente, ma può essere risvegliato all'improvviso da una circostanza particolare, a volte anche dolorosa, oppure può essere attivato con un piano di volontà. Una volta risvegliato, però, ha bisogno di essere nutrito e sviluppato; solo così potrà portarci alla coscienza della nostra vera essenza, alla nostra saggezza interiore. Come il nostro corpo fisico ha bisogno di essere nutrito con cibi sani e genuini, i nostri corpi energetici psichici, l'emotivo e il mentale, più sottili, non visibili a i nostri sensi fisici, ma percettibili a quelli interiori psichici e spirituali, hanno bisogno di sane e positive relazioni, di corretti rapporti con gli altri esseri umani, di buone letture, perché possano adempiere perfettamente alle loro funzioni, così il nostro corpo spirituale ha bisogno della meditazione. La meditazione è il metodo pratico, silenzioso, ordinato e costante per rivolgere la nostra coscienza verso la parte divina presente all'interno di ognuno di noi, il Sé, il centro di pura autocoscienza, da cui si può imparare a osservare, controllare e armonizzare tutti i processi psicologici e il corpo fisico. Raggiungerlo e usarlo nella nostra vita di tutti i giorni ci aiuterà a trovare le risposte alle domande fondamentali che l'uomo da sempre si pone sulla sua esistenza, sul significato e sul senso di direzione della sua vita. Ci aiuterà a sperimentare un altro modo di essere, di amare, di pensare, di stare con gli altri, di vivere una vita di armonia e cooperazione, di semplicità e di equilibrio, di amore e saggezza.